venerdì 28 luglio 2017

Fedora (1942)


Fedora (1942) Regia di Camillo Mastrocinque. Tratto dal dramma di Victorien Sardou. Sceneggiatura di Camillo Mastrocinque e Giorgio Pàstina. Musiche di Umberto Giordano, arrangiate da Nuccio Fiorda. Fotografia di Mario Albertelli e Giuseppe La Torre. Interpreti: Amedeo Nazzari, Luisa Ferida, Memo Benassi, Cesare Polacco, Rina Morelli, Osvaldo Valenti. Durata: 1h32'

"Fedora" di Mastrocinque (1942) ripercorre il dramma di Sardou usando la musica di Umberto Giordano ma senza cantanti. "Amor ti vieta", solo la melodia senza il canto, diventa il leit motiv del film in un bell'arrangiamento di Nuccio Fiorda. Mastrocinque è come sempre molto bravo nella scelta delle inquadrature, gli attori si muovono a loro agio e il film è molto ben condotto. Il problema, oggi, sta probabilmente nel drammone di Sardou che è molto invecchiato e non facile da seguire nei suoi sviluppi. Non c'è canto, e non vi sono cantanti che recitano; ci sono però molti attori bravi o comunque famosi, per i quali vale la pena di vedere il film.

"Fedora" di Umberto Giordano, tratta da un dramma all'epoca molto celebre di Victorien Sardou, ebbe la sua prima rappresentazione nel 1908, a Milano; otto anni prima Puccini aveva messo in musica un altro celebre dramma di Sardou, "Tosca". La trama di "Fedora" è così riassunta da www.wikipedia.it:
1870. Il principe russo Vladimiro Yariskine viene assassinato alla vigilia delle nozze con la principessa Fedora che, davanti al padre dell'ucciso, giura di vendicare il promesso sposo. Seguendo tracce incerte del colpevole, arriva a Parigi dove conosce un pittore suo connazionale, Loris e se ne innamora. Il caso vuole che si tratti dell'assassino che sta cercando e non esita a denunciarlo alla polizia russa attraverso una lettera. La lettera arrivata in Russia provoca l'arresto del fratello di Loris, come complice del delitto. Il giovane, in prigione, annega per una inondazione del fiume in piena che invade le carceri; la madre dei due muore di crepacuore. Questo porta Fedora a sapere dallo stesso pittore che il principe aveva offeso gravemente il suo onore: era l'amante di sua moglie, li aveva sorpresi insieme e nella sparatoria Loris era rimasto ferito e Vladimiro ucciso. Fedora disperata, si toglie la vita con il veleno contenuto in una croce che le aveva regalato suo marito il giorno precedente alle nozze. Muore fra le braccia del pittore.
Gli attori sono tanti e tutti recitano bene, Mastrocinque è uno dei grandi professionisti del cinema italiano, con decine di film all'attivo, di ogni genere e distribuiti in moltissimi anni di carriera; i film più famosi di Camillo Mastrocinque resteranno comunque quelli girati con Totò nei suoi anni migliori. Il protagonista (Loris) è Amedeo Nazzari, molto adatto alla parte; oltre a Nazzari bisogna segnalare la presenza di grandi attori come Memo Benassi, Rina Morelli, Cesare Polacco. Osvaldo Valenti viene ucciso dopo venti minuti, Luisa Ferida è Fedora che avrebbe dovuto sposarlo. Memo Benassi è il padre infermo, suocero di Fedora (sua la scena iniziale), Rina Morelli è la contessa collezionista di dipinti che "scopre" Loris come pittore. Cesare Polacco impersona l'usuraio, ed è da notare che il suo nome non compare nei titoli di testa perché siamo nel 1942 e Polacco, ebreo veneziano, doveva nascondersi e lavorare sotto falso nome. Un momento molto duro per l'Italia, ma si continuava a fare cinema. Di lì a un anno sarebbe arrivato l'8 settembre 1943, data da cui comincia la rinascita dell'Italia.


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