venerdì 17 novembre 2017

La donna più bella del mondo


La donna più bella del mondo (1955) Regia di Robert Z. Leonard. Scritto da Franco Solinas, Mario Monicelli, Cesare Cavagna, Liana Ferri, Luciano Martino, Piero Pierotti, Giovanna Soria. Fotografia di Mario Bava. Musiche di Puccini (Tosca), canzoni da cabaret; musiche per il film di Renzo Rossellini. Interpreti: Gina Lollobrigida, Anne Vernon (Carmela), Vittorio Gassman (il principe russo), Robert Alda (Doria), Gino Sinimberghi (il tenore Silvani), Tamara Lees (Manolita), Nanda Primavera (madre di Lina), e altri. Durata: 1h47'

"La donna più bella del mondo" (1955) è un film più per gli appassionati di Gina Lollobrigida che per gli appassionati d'opera; di solito viene dichiarato come film biografico su Lina Cavalieri (1875-1944) ma è un film di pura fantasia, solo vagamente ispirato alla vita della vera cantante. Basterà guardare le primissime sequenze e poi confrontarle con una biografia qualsiasi: la madre della vera Lina Cavalieri era una sarta, non una cantante. Tutto il resto del film ha la medesima attendibilità biografica, cioè zero. Comunque, gli appassionati del varietà e della canzone napoletana potranno apprezzare ugualmente il film, molto colorato e molto vivace. La voce femminile che si ascolta fin dai titoli di testa è proprio di Gina Lollobrigida; non è una voce d'opera ma comunque non dispiace.
La vera Lina Cavalieri (1875-1944) comincia a cantare a quindici anni in un teatro di Piazza Navona, poi in altri teatri romani, e a ventun anni riscuote grande successo a Napoli, al Salone Margherita. Il successo continua anche a Parigi, alle Folies Bergères, dove canta canzoni napoletane accompagnata da un'orchestra tutta femminile (mandolini e chitarre): è davvero un peccato che questo dettaglio non sia stato inserito nel film. A venticinque anni debutta anche nell'opera: siamo a Napoli nell'anno 1900, le cronache d'epoca parlano di una voce non memorabile ma che comunque non dispiace. A Napoli, al San Carlo, canta con Enrico Caruso e con Francesco Tamagno. Nel 1906 si trasferisce a New York, dove il successo continua al Metropolitan. Si ritira dalle scene nel 1920.

Nel film, Lina è figlia di una cantante di varietà, ormai in declino (la interpreta Nanda Primavera); sostituisce sul palcoscenico la madre in difficoltà e ha subito un gran successo, anche per via della sua bellezza. Ad assistere al suo trionfo, anzi ad aiutarla, è un principe russo presente in teatro: lo interpreta Vittorio Gassman, e qui c'è una sorpresa perchè Gassman è doppiato, non è la sua vera voce. Fa un certo effetto vedere un attore così famoso con una voce non sua, e fa ancora più effetto pensare che siamo già nel 1955, solo tre anni dopo sarebbe arrivato "I soliti ignoti" ma nel 1955 Gassman faceva ancora questi ruoli "da fotoromanzo". Con i soldi a lei prestati dall'aitante principe russo, Lina può permettersi le lezioni di canto di un insegnante famoso, che si chiama Doria (personaggio inventato; l'attore che lo interpreta è Robert Alda). Doria le insegna il canto lirico, e si innamora di lei; ma Lina non lo ricambia, e parte per Parigi da sola. A Parigi gli impresari la notano per la sua bellezza e le fanno avances pesanti; le cose cambiano solo dopo l'incontro con la veneziana Carmela (Anne Vernon, molto piacevole come attrice). Le due giovani donne si esibiscono in duo musicale, e poi Carmela (altro personaggio di finzione) diventerà la sua manager. A questo punto c'è la "grande scena" del duello alla spada con Manolita (Tamara Lees), che gli appassionati della Lollobrigida conosceranno di certo a memoria.


Diventata famosa, Lina si esibisce non alle Folies Bergères ma alle "Folies Plastiques" (Venere che esce dalla conchiglia); qui ritrova il principe russo, ma un equivoco rovina la loro relazione appena iniziata. La giovane cantante conosce a questo punto anche il tenore Silvani (personaggio di finzione, lo interpreta Gino Sinimberghi che nella vita reale era davvero un tenore, con molti film d'opera al suo attivo). Silvani aiuta molto Lina, e quando siamo a un'ora e sedici minuti dall'inizio del film arriva finalmente una scena d'opera, con Tosca: a dirigere l'opera di Puccini c'è proprio il maestro Doria, ancora molto innamorato di Lina e sempre molto geloso. Durante una di queste recite Lina si ritrova, come Elvira nell'Ernani, ad avere tre uomini contemporaneamente nello stesso luogo che la desiderano: Doria, il principe russo, Silvani. Lina dice che sposerà Silvani, deludendo gli altri due. A 1h24 dall'inizio vediamo il tenore Silvani (la voce è quella di Sinimberghi) in scena, con "E lucevan le stelle" e tutta la scena della fucilazione. La voce femminile che si ascolta è sempre di Gina Lollobrigida. Finisce che Silvani muore per davvero, un colpo di pistola "di tipo moderno" mischiato con i fucili a salve del finale di "Tosca"; a ordire il tutto è stato il gelosissimo Doria, ma Gina/Lina ne incolperà il principe russo. La carriera di Lina prosegue, sempre con Doria al suo fianco, a New York (Fedora di Giordano, Manon Lescaut, Traviata, ma mai più Tosca). Su invito dello zar, Lina e Doria vanno a San Pietroburgo dove Lina ritrova il suo principe (scena in cui il principe è in guerra come alto ufficiale, ma trova comunque il modo di vedere Lina) che però è sconvolto al pensiero di essere stato accusato per l'omicidio di Silvani. La reazione del principe fa pensare Lina, che comincia a intuire la verità. Davanti allo zar, nel teatrino di corte, Lina chiede di eseguire Tosca; come nell'Amleto, la recita smaschererà il vero colpevole. Alla fine Doria dovrà ammettere le sue colpe, e Lina sposerà l'amato principe. Qui finisce il film.


Per togliermi qualche curiosità, vado a vedere su wikipedia: Lina Cavalieri in effetti sposò un principe russo, di nome Baryatinski, nel 1899; i due divorziarono subito perché lui voleva che si ritirasse dalle scene. Ebbe altri quattro mariti, tra i quali Lucien Muratore (un attore, che la introdusse al cinema) e un membro della famiglia Campari. Lina Cavalieri morì a Firenze nel 1944, vittima dei bombardamenti.
La fucilazione "vera" sulla scena a noi posteri fa pensare al tenore Fabio Armiliato, ferito ad una gamba proprio durante questa scena, nel 1995 allo Sferisterio di Macerata; nel 1955, quando fu girato il film, Armiliato non era ancora nato. In questo film, chi spara è meglio di Clint Eastwood: Silvani viene fatto secco sul colpo, con estrema precisione nonostante la distanza.
Gina Lollobrigida più che interpretare la Cavalieri fa le solite cose "da Lollobrigida", è una presenza vivace e può divertire, ma non me la sento di dire molto di più. Il regista Robert Z. Leonard ha una lunghissima carriera che parte addirittura del 1908 (come attore) e dal 1913 (come regista) e termina nel 1957. Non ha diretto capolavori, è stato un buon regista commerciale. Il film è stato girato nella Reggia di Caserta (che simula la residenza dello zar a San Pietroburgo), chi la conosce può divertirsi a riconoscerne gli interni e gli esterni.
 
In conclusione, la sensazione (netta) è che ai produttori di questo film l'opera lirica non interessasse più di quel tanto. A dirla tutta, guardando "La donna più bella del mondo" mi è tornata in mente una striscia di Mafalda e la porto qui come commento finale. Già, esiste altro al mondo?
 
PS: le immagini che riporto qui, comprese quelle della vera Lina Cavalieri, sono state prese in rete; ringrazio molto chi le ha rese disponibili.
 
 

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