La Gioconda (1953) Regia di Giacinto
Solito. Tratto liberamente dall'opera di Amilcare Ponchielli e Arrigo
Boito; soggetto originale di Victor Hugo. Sceneggiatura di Arpad De
Riso, Vana Arnould, Giacinto Solito. Fotografia di Arturo Gallea.
Musica di Amilcare Ponchielli, arrangiata da Tarcisio Fusco.
Direttore d'orchestra Armando La Rosa Parodi. Voci di Giuseppe
Campora e Antonio Manca Serra. Interpreti: Alba Arnova (Gioconda),
Paolo Carlini (Enzo), Pina Cei (madre di Gioconda), Elena Kleus
(Laura), Peter Trent (Alvise Badoero), Vittorio Vaser (Barnaba), Vira
Silenti (Lisetta), Luciano Rebbegiani (Marco), Gino Scotti (Jacopo),
Michèle Sorel (Donata), Nora Visconti (Graziella), Attilio Dottesio,
Augusto Di Giovanni Durata: 1h15'
"La Gioconda", film del 1953
con regia di Giacinto Solito, ripercorre l'opera di Ponchielli
prendendosi però molte libertà. Non è un film d'opera, è un film
recitato, con attori, anche se contiene una parte delle musiche
dell'opera. Nel dettaglio, mancano del tutto le arie della
protagonista; ascoltiamo solo le arie per baritono e tenore, niente
voci femminili. Nel finale c'è la danza delle ore, ma è tutto
appena accennato, non c'è un'aria o una scena per intero. "Cielo
e mar" è cantata da un amico di Enzo Grimaldo, "Pescatore
affonda l'esca" diventa un coro all'osteria, la danza delle ore
si ascolta verso il finale, a 1h04, senza Gioconda; il balletto dura
solo pochi istanti e poi la musica fa da sottofondo al duello fra
Enzo e Badoero, che chiude il film.
Molte anche le differenze nella parte
narrativa: prima di tutto Gioconda è una danzatrice e non una
cantante, probabilmente a causa della presenza come protagonista di
Alba Arnova, ballerina prima che attrice. Altri cambiamenti
importanti rispetto all'opera di Ponchielli: Gioconda tradisce Enzo
per gelosia, tutto il contrario di quanto succede nell'opera, e poi
viene uccisa mentre tenta di difendere Enzo, non c'è quindi il
suicidio che dà luogo a un duetto e a un'aria tra le più famose del
teatro d'opera ottocentesco. Cambia anche il personaggio di Barnaba,
non più così cattivo e molto meno simile allo Iago verdiano che
Arrigo Boito scriverà di lì a poco; il vero cattivo (ma neanche poi
tanto, è elegante e innamorato) nel film è Alvise Badoero.
Il film è in bianco e nero, dura solo
un'ora e un quarto, ha buon ritmo narrativo e buona regia. Bravi gli
attori e le attrici. Alba Arnova all'anagrafe è Alba Fossati,
italiana nata a Buenos Aires nel 1930, inizi come prima ballerina al
Colon di Buenos Aires, poi grandi successi in Italia con Garinei e
Giovannini, presente anche agli inizi in Rai. E' una protagonista
convincente, spiace che non le abbiano più affidato ruoli
importanti. Paolo Carlini (Enzo) è stato un attore molto amato,
soprattutto per gli sceneggiati Rai nel periodo successivo. Meno noti
ma molto bravi gli altri. Peter Trent, che interpreta Alvise Badoero,
somiglia molto a John Steiner, attore molto presente nel cinema
italiano degli anni '60 e '70. Giacinto Solito, napoletano, ha al suo
attivo molti film come sceneggiatore e quattro film come regista; il
più famoso è probabilmente "Il fornaretto di Venezia", di
qualche anno precedente. La Venezia di questo film ricorda molto
quella di Orson Welles per "Othello", di un solo anno
precedente.
Il film è visibile su youtube; per chi
volesse fare raffronti metto qui sotto un riassunto dell'opera di
Ponchielli (su libretto di Arrigo Boito, che usò lo
pseudonimo-anagramma di Tobia Gorrio), preso dalla Garzantina della
Musica. "La Gioconda" fu rappresentata per la prima volta
nel 1876, alla Scala; il soggetto proviene da un dramma di Victor
Hugo, "Angelo tiranno di Padova".
ATTO PRIMO: La cantante Gioconda
(soprano) ama Enzo Grimaldo (tenore), un nobile genovese proscritto
che che si nasconde a Venezia fingendosi semplice marinaio, ed è a
sua volta amata dal cantastorie Barnaba (baritono) che è una spia
del Consiglio dei Dieci. Barnaba fa arrestare la madre cieca di
Gioconda (contralto) che verrà liberata per intercessione di Laura
(mezzosoprano) moglie del nobile e potente Alvise Badoero (basso) .
ATTO SECONDO: Enzo e Laura si amano e
decidono di fuggire insieme; Barnaba li denuncia ma Gioconda riesce a
salvarli.
ATTO TERZO: Alvise per vendicarsi del
tradimento della moglie Laura tenta di avvelenarla; ancora una volta
Gioconda interviene per salvare Laura sostituendo al veleno un
sonnifero. Durante una festa in casa Badoero, il nobile tradito
mostra un catafalco sul quale giace Laura, apparentemente morta.
Enzo, sconvolto dal dolore, si rivela pubblicamente e viene
arrestato; Gioconda lo farà liberare promettendo a Barnaba di darsi
a lui.
ATTO QUARTO: Laura ed Enzo vengono
liberati e fuggono insieme. Barnaba chiede a Gioconda di mantenere il
patto, ma Gioconda si uccide.
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