martedì 8 novembre 2016

A hard day's night


 
A hard day's night (Tutti per uno, 1964) Regia di Richard Lester. Scritto da Alun Owen. Fotografia di Gilbert Taylor Interpreti: John Lennon, Paul Mc Cartney, George Harrison, Ringo Starr. Durata: 1h25'

"A hard day's night" è il primo film dei Beatles; contiene le canzoni dei Beatles e in quanto tale non avrebbe senso portarlo in un blog dedicato all'opera, ma al suo interno c'è una piccola curiosità, meno di due minuti ma con la musica di Johann Strauss jr.
La situazione è questa: i Beatles devono registrare un disco, e sono attesi in sala di registrazione. Ma si perdono per strada, sono in ritardo, gli capitano un po' di cose, e nell'edificio dove ci sono lo studio sono in corso altre registrazioni; una di queste è dell'operetta di Johann Strauss jr. Sulla quale ho qualche dubbio, a dire il vero: non conosco per intero "Il pipistrello" ma mi è sembrato di riconoscere "Sing mit mir"; è probabile che si tratti di un arrangiamento fatto apposta per il film, e anche i costumi di scena non corrispondono a quelli di "Fledermaus". Magari qualcuno mi può aiutare a correggere la mia impressione e a dirmi se sto sbagliando.


 
In questa scena c'è l'attore Wilfrid Brambell, che impersona "il nonno di Paul" e che imperversa per tutto il film; qui finisce per sbaglio su un montacarichi e si ritrova in mezzo ai cantanti, costringendo a interrompere la registrazione; una scena piuttosto simpatica, e molto breve. Wilfrid Brambell (1912-1985), irlandese, in quel periodo era noto in Gran Bretagna per una serie di telefilm.



Il film è ancora piacevole, divertente; e va visto con il sonoro originale, perché il doppiaggio italiano è irritante. Il regista americano Richard Lester era qui ai suoi inizi e in seguito avrebbe girato dei bei film, come "Robin e Marian" del 1976, con Audrey Hepburn e Sean Connery. Mi è piaciuta molto la parodia dei pubblicitari poco prima della scena che ho citato, sempre al minuto 45, con George che senza volerlo distrugge la carriera di una testimonial tv. Non ho invece apprezzato che si derida il signore sul treno che chiede per favore di spegnere la radio: ha ragione lui, è il silenzio la vera libertà, il silenzio e - soprattutto - il rispetto del prossimo.



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