sabato 19 novembre 2016

Charley Countryman (2013)


 
The necessary death of Charley Countryman ("Charlie Countryman deve morire", 2013). Regia di Fredrik Bond. Scritto da Matt Drake. Fotografia di Roman Vasyanov. Interpreti: Shia Labeouf, Evan Rachel Wood, Mads Mikkelsen, Ion Caramitaru, Til Schweiger, Melissa Leo, Vincent D'Onofrio, Rupert Grint, e altri. Durata: 1h40' circa

Un film curioso e confuso, un po' sul tipo di "Fuori orario" di Scorsese o di "Tutto in una notte", queste cose qui. La madre del protagonista (Charlie Countryman è un nome e cognome) muore in ospedale, a Chicago (eutanasia) e poi appare brevemente al figlio dicendogli di andare a Bucarest. Seguono avventure da principio interessanti, poi sempre più sul banale e sanguinolento, il classico film che inizia bene e poi continua così così, fino ad un finale positivo ma altamente improbabile, vista la quantità e la qualità delle botte che si è preso il protagonista. Il tono complessivo è da commedia, spesso adolescenziale nelle battute e nelle situazioni, con contorno di droghe e farmaci più o meno legali; ed è un peccato perché se scritto con un po' più di attenzione poteva essere un bel film. Evan Rachel Wood interpreta una giovane violoncellista rumena, Mads Mikkelsen è un cattivissimo killer. La presenza della violoncellista permette un'intrusione nel teatro dell'Opera di Budapest, le prove e un breve momento di un allestimento operistico.


Al minuto 30, all'Opera di Bucarest, vediamo insieme al protagonista due minuti da "Un ballo in maschera" di Giuseppe Verdi: la morte di Riccardo (sempre un momento di grande effetto, ben scelto), in un curioso allestimento dove Renato spara un colpo di pistola per uccidere l'amico. Purtroppo non sono indicati gli interpreti dell'opera; non solo, nei titoli di coda sono indicati autori ed esecutori di ogni brano ma manca completamente il nome di Giuseppe Verdi. Un brutto vizio, che io ricambio (per quel che posso, nel mio piccolo) omettendo il nome dell'autore delle musiche scritte per il film. Una riga per Vincent D'Onofrio, qui presente in una piccola parte: per gli appassionati di cinema, è il soldato Pyle di Stanley Kubrick (Full metal jacket), ma se pensate di trovarlo ancora sovrappeso e fuori di testa non lo riconoscerete mai, è il gestore dell'ostello dove va a dormire il protagonista del film.


PS: c'è un sito ufficiale per questo film, ma mancano completamente le immagini relative a "Un ballo in maschera"; per avere queste immagini mi sono dovuto un po' arrangiare. Non sono perfette, e me ne scuso, ma penso che serviranno per rendere l'idea. In fin dei conti, si tratta di poco più di un minuto.
 

 

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